Palazzo Cavalli
Informazioni foto
Descrizione
« In un lato di Piazza dell'Antenna risalta subito all'occhio il palazzo dei Conti Cavalli (ora Pomini), eretto nell'anno 1411 da Nicolo Cavalli, capitano perpetuo di Soave e figlio del celebre guerriero Giacomo, creato dalla Repubblica nobile veneto e capostipite. È di stile gotico - veneziano con finestre trilobe ad arco acuto e capitelli ben scolpiti, con sottostante loggia, che s'internava sotto il palazzo con colonne rotonde, sostituite ora da tozzi pilastri, e l'interno ridotto ad uso di negozi. La facciata, dipinta ad affresco dopo la metà del secolo XV con soggetti mitologici, è attribuita a Giovanni Maria Falconetto di Verona. Da tempo è molto deteriorata. Nel secolo scorso venne rimossa la primitiva e sagomata grondaia di legno per ricambiarla con quella misera che ora si vede. Nel restauro del palazzo, eseguito l'anno 1894, su una parete della sala superiore, venne alla luce un bellissimo affresco, attribuito al Morone, fra il secolo XV o XVI, rappresentante la Vergine seduta col Bimbo sulle ginocchia e ai lati S. Giorgio e S. Rocco. Qualche autore ritiene, che anziché San Rocco sia rappresentato il ritratto di un Cavalli con cappello ad ali tese. Nella parte esterna del palazzo, a mattina, è murata un'epigrafe romana frammentaria, scoperta in recentissimi scavi. » Da SOAVE edizione 1940 di don Silvio Grigolini Copyright © soaveinfoto.com
Palazzo Cavalli
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« In un lato di Piazza dell'Antenna risalta subito all'occhio il palazzo dei Conti Cavalli (ora Pomini), eretto nell'anno 1411 da Nicolo Cavalli, capitano perpetuo di Soave e figlio del celebre guerriero Giacomo, creato dalla Repubblica nobile veneto e capostipite. È di stile gotico - veneziano con finestre trilobe ad arco acuto e capitelli ben scolpiti, con sottostante loggia, che s'internava sotto il palazzo con colonne rotonde, sostituite ora da tozzi pilastri, e l'interno ridotto ad uso di negozi. La facciata, dipinta ad affresco dopo la metà del secolo XV con soggetti mitologici, è attribuita a Giovanni Maria Falconetto di Verona. Da tempo è molto deteriorata. Nel secolo scorso venne rimossa la primitiva e sagomata grondaia di legno per ricambiarla con quella misera che ora si vede. Nel restauro del palazzo, eseguito l'anno 1894, su una parete della sala superiore, venne alla luce un bellissimo affresco, attribuito al Morone, fra il secolo XV o XVI, rappresentante la Vergine seduta col Bimbo sulle ginocchia e ai lati S. Giorgio e S. Rocco. Qualche autore ritiene, che anziché San Rocco sia rappresentato il ritratto di un Cavalli con cappello ad ali tese. Nella parte esterna del palazzo, a mattina, è murata un'epigrafe romana frammentaria, scoperta in recentissimi scavi. » Da SOAVE edizione 1940 di don Silvio Grigolini Copyright © soaveinfoto.com